Chi ha detto che per essere trovato bisogna lasciare tracce visibili? Chiunque, direte voi. Ma siete consapevoli del fatto che anche quando pensate di non farlo, lo fate ugualmente? E le tracce che noi lasciamo ogni giorno non riguardano solo il DNA che può essere ricavato dal cappello rimasto impigliato nel cappotto o dalle impronte digitali pervenute sulla tazzina dal quale abbiamo – anche – bevuto il caffè, ma anche dalle nostre navigazioni online e da tutto quello che postiamo in rete, post e foto sui social network inclusi.

Campagne di marketing e investigazioni: i punti di contatto

La novità è che il web non è utile sono a chi non vuole farsi trovare o chi vuole nascondere qualcosa, ma anche alle agenzie investigative per trovare nuovi clienti. D’altronde, sempre di imprese si tratta. 

Tra le strategie che un’agenzia investigativa potrebbe utilizzare c’è la lead generation, magari con una campagna condotta ad arte da aziende strutturate come Ediscom. Più in generale, qualunque campagna di digital marketing può funzionare, dalla pubblicità su Google alla realizzazione di un sito web efficace. 

L’aspetto curioso è che una campagna di marketing non è poi così diversa da un caso investigativo. In entrambi i casi, c’è un problema da risolvere. Entrambi condividono una buona dose di suspence che, per quanto riguarda il settore pubblicitario, viene sciolta solo nel momento in cui si possono consultare i dati (ovvero nel momento in cui si scopre che la campagna ha funzionato). E, soprattutto, entrambi possono essere scossi da un colpo di scena inaspettato che, nel caso di una campagna di marketing può coincidere con una frase ad effetto o con una reazione inaspettata del target.

Alla scoperta del web marketing

Come avete intuito, è difficile citare la lead generation senza fare riferimento al mondo del web marketing. A cosa ci riferiamo quando sentiamo questo concetto, che ci riguarda sempre più da vicino? Innanzitutto, come avrete compreso, siamo nel mondo del digitale. Si tratta di marketing applicato al mondo del Web e ha l’obiettivo di attirare visitatori interessati ai proprio prodotti, intesi proprio come oggetti, o ai propri servizi disponibili online. Riguarda l’ampio campo dei social media, dei blog, video, email e newsletter, e i motori di ricerca. Una numerosa quantità di tecniche sta alle spalle di questa realtà per creare strategie che colpiscano il cliente potenziale e che lo attirino ad usare i nostri servizi, invece che quelli di un altro fornitore. Normalmente, si parte dalla creazione di un progetto che si traduce nella pratica con la realizzazione di un sito internet e si procede con la comunicazione e la promozione attraverso diversi canali.

La modernità chiede, la tecnologia dà

Tornando ai servizi utili a chi porta avanti delle investigazioni, si può dire che, proprio come avviene quando si investiga su un caso complicato, anche nel caso del marketing il digitale va a implementare il tradizionale. Non vanno a scagliarsi uno contro l’altro perché sono due metodi sicuramente molto validi che si focalizzano su aspetti diversi. Difficile dire quale sia il migliore, proprio perché dipende dalla situazione e dalla ricerca in atto. Impossibile anche sostenere che non sia uno strumento utile, soprattutto in un mondo via via più digitale come quello in cui stiamo vivendo, anche a seguito dell’avvento della pandemia da Covid-19 che ci ha costretti in casa a poter comunicare solo attraverso questi canali. Si potrebbe dire che, se il mondo “naturale” si fermasse, quello digitale potrebbe non subire alcun effetto, se non quello della necessità della corrente elettrica e internet. 

Fa strano pensare a quanto in là ci si possa spingere quando il mondo digitale si apre come qualcosa di infinito. La ricchezza sta nel saper cogliere ciò che di positivo fornisce e saper utilizzare le tecniche nel modo giusto per non lasciarsi assorbire.

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